...una voce...tante emozioni...un viaggio...tante voci...un libro...le voci in viaggio...
Siamo un gruppo di persone che Ama la lettura e ha deciso di mettere in valigia storie, racconti, fiabe, poesie e di partire per un lungo Viaggio, in mezzo alla gente.
Ad ogni tappa del nostro cammino trasmettiamo con la nostra Voce emozioni che partono da Viaggi lontani, a volte persi nel tempo.
Leggendo parole scritte da vite più o meno note, ma che hanno lasciato un segno nella storia del mondo, possiamo leggere la vita di tutti i giorni e cominciare a scrivere quella che verrà.
L’emozione più grande è leggere negli occhi e nel cuore di chi ti ascolta la condivisione di ciò che arriva dalla nostra anima.
Ed è l’inizio di un nuovo Viaggio…


Le Voci Consigliano

domenica 5 marzo 2017

Viaggiare con le Parole °°Inerti°°di Barbara Giangravé


Una nuova recensione della nostra collaboratrice Annarosa Maria Tonin

"A me stessa per aver vissuto gli ultimi quattro anni della mia vita come se fossero quaranta".
Con questa dedica si apre "Inerti", romanzo scritto dalla giornalista e attivista antimafia palermitana Barbara Giangravé. Parte integrante del testo, la dedica offre al lettore fin da subito la netta convinzione che un tempo relativamente breve possa recare con sé la percezione di un tempo lungo.
Nella narrazione, che ripercorre la storia di un'indagine, il tempo si dilata, riannodando i fili di un passato che la protagonista, Gioia Lantieri, pensa di essersi lasciata alle spalle, e intrecciando le vicende di un presente nascosto e da svelare con un futuro che si vorrebbe migliore, ma di cui non si afferra la reale necessità, perché passato e presente sono ancora troppo pesanti.
Barbara Giangravè conduce il lettore ad Acremonte, paese dell'entroterra siciliano, rendendolo immediatamente partecipe della storia di Gioia. Licenziata dall'azienda per cui lavora, lascia Palermo e ad Acremonte, lavorando come libraia, inizia a ricomporre le tessere di un mosaico familiare e collettivo che la portano a non voler più fuggire ma ad affrontare la realtà dei fatti e delle persone. Dapprima Gioia accoglie su di sé il peso della ricerca sul perché ad Acremonte la gente muoia giovane e in un lasso di tempo breve le morti aumentino. Piano piano Gioia esce dal proprio guscio come la gente di Acremonte e l'incontro di vite fino a quel momento parallele fa sì che la forza di Gioia aumenti, fino a raccogliere tutto ciò che serve per fare giustizia e tentare di cambiare il destino di un paese e della sua gente, segnato dalla volontà di chi esercita un potere secolare e incontrastato.
"Inerti" è legato alle dichiarazioni che il pentito Carmine Schiavone ha rilasciato a Barbara Giangravè un anno prima di morire, e all'inchiesta condotta dalla giornalista sul traffico illecito di rifiuti e la conseguente diffusione del cancro, in un continuo intrecciarsi di interessi politici ed economici, fin dagli anni Settanta.
La lettura di "Inerti" porta a concludere che la protagonista principale è la terra. Alla terra torniamo tutti. E non a caso è questo l'arrivo di Gioia Lantieri ad Acremonte: "Riempita ben oltre le sue capacità di carico, la Fiesta impiega tre ore per arrivare, arrancando a fatica, sul piazzale esterno del cimitero monumentale. Gioia scende, si stiracchia, si incammina di buon passo e supera il grande cancello in ferro battuto".


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